Transizione 4.0, molto più di un Ministero

Già sostenuta dal Ministero per lo Sviluppo Economico diretto da Patuanelli, l’Industria 4.0 si appresta a diventare un asset ancora più cruciale con il ministero (che dovrebbe divenire) della Transizione Ecologica di Cingolani. Per questo le aziende cercano sempre di più un energy management system.

Da mesi lavoriamo all’Energy Management System di Enersem. Lo abbiamo testato nell’ambito del progetto VIDA; lo abbiamo presentato ufficialmente sul nostro sito; è diventato anche oggetto di una partnership con Plannet, all’interno della suite Compass10 della software house emiliana. Che il momento sia stato particolarmente propizio per il progetto in questione ce lo dice inoltre il numero di imprese interessate a questo strumento per le loro attività, anche in settori molto diversi. Il motivo? Almeno due: da un lato, una maggiore sensibilità alle questioni di ambiente e sostenibilità; dall’altro i benefici che determina un software di energy management nell’ottica del piano di Transizione 4.0.

Beni materiali e beni immateriali

Aggiornato dal ministro Patuanelli poche settimane prima del suo passaggio alle Politiche Agricole e dell’arrivo allo Sviluppo Economico di Giorgetti, il nuovo piano per la Transizione 4.0 prevede, fra gli altri incentivi per:

  • i beni materiali non 4.0 (ex super ammortamento), con un’aliquota che viene portata da 6% a 10% con un investimento massimo di 2 M€. Fanno parte di questa categoria gli investimenti in impianti nuovi non 4.0, tra cui quindi gli asset che analizziamo e ottimizziamo attraverso l’EMS di Enersem;
  • i beni immateriali 4.0, con un’aliquota portata dal 15 al 20%, con un investimento massimo di 1 M€. In questa categoria rientra proprio l’EMS di Enersem, che gode quindi di un importante incentivo sotto forma di credito d’imposta.

Più fondi, più strumenti

Con l’arrivo dei nuovi fondi abbiamo visto direttamente un aumento di interesse per i nostri strumenti e servizi, per ottenere sia informazioni sul funzionamento (e il mal funzionamento) delle macchine, sia la possibilità di predisporre la loro regolazione ottima, potendo anche sfruttare le informazioni messe a disposizione dai sistemi di gestione (MES, ERP) presenti in azienda. Il momento è perfetto per investire nell’aggiornamento degli impianti e negli strumenti di monitoraggio e analisi interconnessi che contribuiscano non solo all’accesso al credito d’imposta, ma a una reale transizione 4.0 dell’azienda.

Transizione ecologica

Con l’arrivo del Governo Draghi e la volontà di trasformare il dicastero dell’Ambiente affidato a Roberto Cingolani nel ministero della Transizione ecologica, il sentiero che abbiamo fin qui percorso vede concretamente la possibilità di diventare “un’autostrada green”. I tempi erano evidentemente maturi da un po’, visto che già dall’inizio di gennaio il Comitato interministeriale per la programmazione economica (il Cipe, nato nel 1967) è stato ribattezzato Cipess, con le S finali a indicare lo «sviluppo sostenibile». Questo, aggiunto ad altri elementi “preparatori”, come il Piano Nazionale Transizione 4.0. che Patuanelli aveva definito «il primo mattone su cui si fonda il Recovery Fund italiano», aumenta esponenzialmente la spinta a un nuovo modo di intendere la tematica della sostenibilità e dell’efficienza energetica, in una chiave inscindibilmente ecologica e imprenditoriale.