I BACS giocano un ruolo fondamentale in chiave di risparmio energetico, efficienza degli impianti e riduzione delle emissioni. Ci spiega come Antoine Frein, ingegnere responsabile R&D di Enersem.
I BACS giocano un ruolo fondamentale in chiave di risparmio energetico, efficienza degli impianti e riduzione delle emissioni, grazie alla gestione automatizzata e ottimale dei sottosistemi impiantistici che consumano energia. Inoltre, i Building Automation and Control System contribuiscono a identificare le migliori opportunità concrete di riqualificazione energetica in ottica di miglioramento continuo su tutto il patrimonio gestito. Cruciali per questi aspetti sono i servizi di energy management e contabilizzazione basati sui dati monitorati, ad esempio quelli che vengono raccolti da software come gli Energy Management System. Ne parliamo con Antoine Frein, ingegnere responsabile R&D di Enersem.
BACS ed efficienza energetica
In che modo i Building Automation and Control Systems contribuiscono all’efficienza energetica nella gestione degli edifici?
I BACS contribuiscono a restituire una fotografia dell’edificio e di come viene gestito, perciò permettono di evidenziare le opportunità di miglioramento. I BACS sono una fonte di idee di efficientamento da realizzare spesso “in economia”, perché non comportano un costo di hardware importante e si risolvono per lo più in costi di implementazione dei sistemi software e di tempo delle persone che supervisionano il processo.
Oltre al risparmio a che cosa dà supporto la presenza dei BACS?
Ridurre i consumi significa ridurre le emissioni di CO2, tema sempre più rilevante per i grandi proprietari di immobili e per i property manager, alla luce della sensibilità diffusa ai temi ESG. C’è poi il tema del comfort, concetto che si è molto raffinato negli ultimi anni: un edificio gestito meglio è un edificio in cui si consuma meno e in cui si sta meglio dal punto di vista del comfort termo-igrometrico (temperatura e umidità dell’aria interna) e della qualità dell’aria.
BACS e qualità dell’aria
Come si valuta la qualità dell’aria in un edificio?
Ci sono alcuni microinquinanti che sono veri e propri indicatori di come si stia negli ambienti occupati: il principale è la CO2, che quando si rileva in alte concentrazioni è segnale di aria viziata e con ricambi insufficienti; questo porta a una sensazione sgradevole e ha effetti sul benessere e sull’attenzione degli occupanti, che potrebbero avvertire mal di testa.
Ci sono altre sostanze che si rilevano normalmente, come i VOC (sostanze organiche volatili) e il particolato fine, e molti degli schemi di certificazione sul benessere sono attenti a questi aspetti. Tornando alla CO2, ecco un esempio che chiarisce come qualità dell’aria e risparmio energetico siano fortemente connessi. Se da una parte è importante che la CO2 non sia troppo elevata, per i problemi di comfort sopra descritti, è importante anche che non sia troppo bassa; se il valore è vicino a quello dell’aria esterna, significa infatti che c’è un ricambio d’aria eccessivo, che porta con sé un consumo energetico per ventilazione e, in alcuni casi, una sensazione sgradevole di troppa ventilazione, se la velocità dell’aria in ambiente è eccessiva. Ci vuole un giusto equilibrio e il monitoraggio in continuo di questo e di altri parametri è fondamentale per garantire comfort e risparmio, soprattutto in questo periodo in cui per il lavoro agile gli spazi sono occupati in modo variabile durante la settimana.
BACS e riqualificazione degli impianti
Oltre che supportare la gestione efficiente degli edifici, ci sono altri vantaggi dei BACS?
Un vantaggio non sempre considerato a sufficienza è come il monitoraggio degli impianti fornisca informazioni cruciali in occasione degli interventi di riqualificazione impiantistica. Il monitoraggio del funzionamento di un chiller o di una pompa di calore consente di verificare quale sia il loro reale utilizzo e fornisce informazioni cruciali per dimensionare gli impianti in occasione della loro sostituzione. Spesso gli impianti sono sovradimensionati ed è prassi comune sostituirli sulla base delle potenze degli impianti in sostituzione, con un dispendio economico importante. Grazie al monitoraggio di questi impianti è invece possibile verificare come siano stati realmente utilizzati e quale sia la potenza corretta in caso di sostituzione.
Quanto contribuiscono i BACS alla contabilizzazione richiesta dal D.Lgs. 73/2020?
Per quanto riguarda la contabilizzazione del calore, il D.Lgs. 73/2020 ha introdotto alcune importanti novità:
– nei condomìni e negli edifici polifunzionali teleriscaldati e/o teleraffrescati, o serviti comunque da riscaldamento e/o raffrescamento centralizzato con impianti in loco, la suddivisione delle spese per il riscaldamento, il raffreddamento ed eventualmente la produzione di ACS (se centralizzata) sono ripartiti per una quota di almeno il 50% in proporzione agli effettivi prelievi volontari di energia termica. Gli importi rimanenti (cioè il costo delle perdite energetiche di distribuzione più le spese di manutenzione dell’impianto) sono ripartiti secondo le quote millesimali o la superficie;
– solo gli edifici che hanno installato dei contabilizzatori e provveduto alla suddivisione delle spese condominiali di climatizzazione prima dell’entrata in vigore del decreto possono ignorare quanto sopra. In tutti gli altri casi è obbligatorio seguire quanto indicato a partire dalla seconda stagione termica successiva all’installazione dei contabilizzatori;
– infine, i contatori di fornitura, i sottocontatori e i sistemi di contabilizzazione individuale installati dopo il 25/10/2020 devono essere leggibili da remoto entro il 1/01/2027.
In che modo i BACS possono dare supporto alle decisioni in contesti di ristrutturazioni profonde e riqualificazione degli edifici?
Torniamo al discorso della riqualificazione impiantistica e di come i dati sul funzionamento degli impianti siano essenziali per dimensionare correttamente i nuovi generatori in caso di sostituzione. Non è però solo un tema di potenza dei generatori: le condizioni di funzionamento degli impianti, in particolare la temperatura con cui viene prodotto e utilizzato il calore, sono informazioni essenziali per favorire l’introduzione di sistemi a pompa di calore per la climatizzazione invernale ed estiva degli edifici. Le pompe di calore sono la tecnologia più efficace per contribuire alla decarbonizzazione degli edifici, che ancor oggi costituiscono in Europa il principale consumatore di energia.
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