L’efficienza energetica è la chiave del risparmio, in bolletta e in fatto di emissioni. Lo dimostra bene l’esperienza di Santangiolina, una cooperativa di piccoli produttori di latte, con una ricca tradizione agricola legata al territorio di origine – la Lombardia – dove produce anche quattro D.O.P.: Grana Padano, Taleggio, Salva Cremasco e Quartirolo Lombardo.
Come ci siamo conosciuti
Alcuni di noi avevano incontrato la sua squadra già nel 2015 (quindi prima che nascesse Enersem) per un lavoro con il Politecnico di Milano in relazione alla Carbon Footprint della società: un percorso, già quello, che dimostrava come l’azienda fosse desiderosa di guardare avanti. Li abbiamo quindi ritrovati nel 2017, all’inizio della nostra start-up, quando il mondo era un posto molto diverso da oggi e la sensibilità nei confronti di energia e ambiente era decisamente meno sviluppata, almeno nel panorama di aziende italiane che vedevamo allora. Santangiolina, invece, continuava a rivelarsi una realtà in grado di ascoltare e affidarsi per migliorare ancora.
I progetti europei LIFE TTGG e VIDA
Così, insieme, abbiamo immaginato e realizzato una serie di step per l’efficientamento energetico in caseificio nell’ambito di due progetti europei – VIDA e LIFE TTGG – quest’ultimo primo lavoro a livello Ue per la certificazione ambientale delle DOP alimentari. Insieme, abbiamo confrontato esperienze e dati; condiviso conoscenze e ipotesi; definito le soluzioni migliori per gli stabilimenti aziendali di Cereta e Pandino.
Insieme abbiamo costruito la declinazione ad hoc per Santangiolina del nostro software di analisi e ottimizzazione energetica – l’Energy Management System di Enersem – ulteriore riprova dell’importanza che l’efficientamento ha nella strategia della cooperativa per la riduzione dei consumi e dell’impatto ambientale. Sempre nell’ambito della nostra consulenza, l’azienda sta poi considerando l’installazione di impianti di autoproduzione di energia elettrica e termica, sempre con l’obiettivo di ridurre ulteriormente bollette ed emissioni.
Guarda il nostro video realizzato ai caseifici Santangiolina di Cereta e Pandino!
I numeri del risparmio energetico
Nello stabilimento Santangiolina di Cereta, dove si produce Grana Padano (primo partner caseario del LIFE TTGG), era già stato avviato il recupero di calore dal siero, l’esempio più efficace riutilizzo di risorse energetiche in ambito lattiero-caseario: un intervento che, senza modificare la qualità del formaggio, tocca il processo produttivo (non solo i singoli impianti – caldaie, gruppi frigoriferi, compressori… – come negli interventi tradizionali) e per questo ancora più straordinario, in un settore in cui la tradizione, le abitudini o la diffidenza ostacolano talvolta il fluire del cambiamento. Così, abbiamo fatto tesoro di questa preziosa esperienza e l’abbiamo inclusa nel progetto LIFE TTGG complessivo, verificando poi come i numeri diano assolutamente ragione a questa misura.
A Cereta sono stati risparmiati 1.2 metri cubi di gas per ogni forma di GP prodotta. Contando che la produzione è di circa 70.000 forme all’anno, parliamo di circa 84.000 metri cubi di gas risparmiati. Al costo del gas di ottobre 2022 (circa 1.7 € al metro cubo) significa un risparmio economico di oltre 140.000 €/anno. Anche immaginando costi del gas più contenuti (che comunque non scenderanno mai più agli stessi livelli pre-crisi) ragionevolmente i risparmi si attesteranno intorno ai 40-60.000 €/anno.
Sempre a Cereta è stata sostituita la centrale frigorifera. L’azienda aveva necessità di ampliare i magazzini di stagionatura e avrebbe potuto semplicemente sostituire la centrale con una più grande, installando sistemi standard di climatizzazione dei magazzini. Invece, anche in questo caso è stata privilegiata l’efficienza energetica: l’azienda ha deciso di investire su un impianto innovativo ad ammoniaca a bassa carica e ottenere un risparmio energetico importante, anche grazie al recupero del calore di condensazione per alimentare i magazzini. Quest’ultimo aspetto ha fruttato nel 2021 un risparmio di circa 90.000 metri cubi di gas, quindi a oggi un vero patrimonio in termini di risparmio economico (sempre con il gas a 1.7€/l corrispondono a oltre 150.000 €).
Nello stabilimento di Pandino i processi di lavorazione e le produzioni sono differenti, quindi anche i risparmi possibili con l’impianto in fase di ampliamento. Si parla di un risparmio di circa 3 metri cubi di gas per tonnellata di latte lavorato e di circa 13 kWh elettrici risparmiati per ogni tonnellata di siero prodotto. Con gli attuali volumi di lavorazione e gli attuali costi dell’energia e del gas, significa un risparmio economico di circa 140.000 €/anno, a cui si aggiungono i certificati bianchi che Santangiolina richiederà al GSE (sono un incentivo sulle misure di efficienza, l’incentivo è proporzionale all’energia risparmiata, ndr.).
Meno consumi, meno emissioni, più informazioni
Meno energia consumata vuol dire anche meno emissioni e maggiore rispondenza agli obiettivi di un minore impatto ambientale già condivisi, negli anni, da UE e ONU. Se consideriamo i risparmi che abbiamo indicato sopra, ipotizziamo un risparmio complessivo di emissioni evitate pari a circa 350 tonnellate di CO2 equivalente.
La chiave di tutto questo risiede, come già visto, nel lavoro condotto insieme, che ha messo tenacemente insieme la volontà da parte di Santangiolina di migliorare le sue performance e la capacità di Enersem di individuare i dati utili, analizzarli e interpretarli in ottica diacronica attraverso il nostro EMS. E poi naturalmente raccontarli, come in questa case history.